I RAVIOLI DELLE “NONNE”
Ormai si sa, non si può passare da Ossanesga nelle ultime settimane di Giugno senza assaggiare i casoncelli che si preparano durante la festa della Parrocchia.
Basta farsi guidare dal profumo che tutte le sere si diffonde dal tendone della manifestazione, invadendo le vie del paese e attirando buongustai non solo da Ossanesga, ma anche dai paesi limitrofi.
Da ormai molti anni le artefici di questo prodigio sono le «Donne dei Ravioli», che affollano la cucina dell’oratorio, qui i casoncelli, vengono preparati freschi ogni settimana, la loro nascita e la loro preparazione sono opera delle donne di Ossanesga, che per quasi tutto l’anno impastano e creano, tra nuvole di farina e profumi tipici bergamaschi, questi fantastici ravioli che hanno reso famosa “Ossanesga in festa” in tutti questi anni.
Era ormai il lontano 1994 quando delle intrepide “nonne” iniziavano la preparazione di questi favolosi ravioli bergamaschi.
Sono andato a trovare queste abili signore proprio dove nascono i casoncelli, tra i profumi della pasta fresca e di brasato ma particolarmente tra l’allegria che le distingue e che rende unico questo gruppo, fatto di tradizioni, solidarietà e voglia di stare insieme.
Poche di loro hanno visto la nascita dei primi ravioli circa venticinque anni fa, Il gruppo in tanti anni è poi cresciuto e si è rinnovato, aumentando di numero, ma tramandando la ricetta di generazione in generazione pur mantenendo inalterato il prodotto finale.
Ma come avviene la nascita di questa delizia per il palato?
Anni fa la produzione dei ravioli avveniva completamente a mano: dall’impasto fino al ripieno era tutto frutto di sapienti mani. La pasta veniva stesa manualmente, così come il ripieno veniva preparato rigorosamente a mano. Con il passare degli anni è stata acquistata l’impastatrice e una macchina automatica per stendere la pasta, anche se il grosso del lavoro viene fatto ancora come una volta. I ravioli vengono chiusi uno a uno, e ognuna di loro ha il suo compito ben preciso.
C’è chi si occupa del ripieno, chi di tagliare e stendere la pasta, e infine, chi chiude il casoncello… Un vero e proprio lavoro di squadra».
Da chi è composto il gruppo delle signore dei ravioli?
«Sono tutte volontarie, casalinghe o pensionate. La loro è una passione, ma anche un momento di ritrovo e di allegria che permette di passare del tempo insieme. Così, tra due chiacchiere in compagnia, preparano ogni settimana i ravioli che andranno poi a imbandire i tavoli di tante case.
Naturalmente si può provare a riprodurli in casa. Ma non sarà la stessa cosa. Mancherà sempre qualche particolare o la giusta percentuale, custodita gelosamente dalle “Nonne dei Ravioli”, che continuano la tradizione. La soluzione migliore è una sola: quella di assaggiarli.
Mauro