21 Novembre 2024
Parola del Parroco

Benvenuto Don Eros

Prima di Pasqua,  avete appreso da  don Carlo la notizia che a settembre cambiate il parroco.

Ma chi è il nuovo parroco dal nome così atipico per un prete della Diocesi di Bergamo?

Forse qualche informazione  e qualche impressione vi è già giunta da quanti mi hanno incontrato nel giugno scorso. Io ho avuto una buona impressione di loro ed ho pure apprezzato  l’ impegno pastorale della vostra Parrocchia.

Ora, su richiesta di don Carlo che ringrazio per l’ opportunità offertami mi presento per iscritto a tutti quanti riceveranno il bollettino parrocchiale.

Vi racconto brevemente la mia storia, il mio cammino di fede e anche i sentimenti che provo in queste settimane di attesa e di preparazione al mio nuovo incarico da parroco nella vostra Comunità parrocchiale dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia in Ossanesga  .

Poi, quando dal prossimo 2 ottobre abiterò in mezzo a voi e mi metterò al servizio della vostra fede in Gesù di Nazareth e della gioia che la fede cristiana genera nella vita dei credenti, ci conosceremo meglio.  

Mi chiamo don Eros Accorigi e sono nato a Bergamo il 6 ottobre 1970. Sono cresciuto a Sabbio di Dalmine nella mia famiglia- con papà , mamma, la sorella maggiore e il fratello minore-  e nella mia Comunità parrocchiale ho ricevuto il dono della fede della Chiesa.

Nel corso degli anni ho fatto la mia parte nella Comunità come chierichetto, lettore, animatore d’ oratorio, catechista, cantore ed organista.

Su invito di un seminarista che nei fine settimana prestava servizio nella mia Parrocchia, ho iniziato a frequentare gli incontri vocazionali del Seminario diocesano a 17 anni.

Dopo la scuola superiore ho frequentato per poco meno di due anni l’ università a Milano e in contemporanea ho concluso un ciclo di studi musicali.

Dopo un anno di esperienza lavorativa, all’ alba dei 22 anni sono entrato in Seminario nella Scuola vocazionale giovanile e dopo un anno in questa comunità sono passato al Seminario maggiore, iniziando il cammino comunitario e scolastico della teologia .

Il 29 maggio del 1999 venivo ordinato prete dal compianto vescovo Roberto Amadei. Il 9 settembre dello stesso anno vengo  destinato come direttore dell’ Oratorio ‘ S. Filippo Neri’ di Almenno San Salvatore, dove ci sono rimasto per undici anni.

Nel settembre 2010 invece sono stato nominato Parroco di Piario e per due anni anche Amministratore parrocchiale di Ogna, Nasolino con Valzurio.

Con l’ inizio della pandemia, nel 2020 ho svolto anche l’ incarico di cappellano dell’ Ospedale ‘A.Locatelli’ di Piario, ospedale civile dell’ Altra Val Seriana.

Infine, nel marzo scorso il vescovo Francesco, nella persona del suo vicario generale, mi ha chiesto di diventare vostro parroco ed ho accettato con filiale obbedienza.

In precedenza non ho avuto a che fare con la vostra Parrocchia nemmeno indirettamente-quando ero al Almenno eravate infatti in un altro Vicariato e neppure ho avuto occasione di mettere piede nel vostro territorio, sebbene poco distante sia da Dalmine che da Almenno San Salvatore.

Il Cre dei piccoli di Almenno veniva sì in gita annualmente al rinomato parco delle Cornelle, ma io accompagnavo in gita quelli grandi che andavano altrove e, dunque, manco il parco ho visitato. Nella conoscenza di voi e della vostra Comunità parto allora da zero, ma libero da ogni pregiudizio e da ogni impressione preconcetta.

Nei primi tempi allora, oltre a presiedere la Comunità e le attività che costituiscono l’ azione pastorale della vostra Parrocchia, dedicherò buona parte del mio tempo a conoscervi e apprezzarvi come Comunità fraterna, come gruppi parrocchiali, come famiglie e come singoli.

Poi verrà il tempo del rinnovo degli organismi di partecipazione pastorale e quello del discernimento in vista di nuove scelte pastorali o di una ricalibratura  delle varie attività pastorali che da tempo mettete in campo per dare buona testimonianza del Vangelo alle persone che vivono nel vostro territorio.

Buona testimonianza la dà infatti la vita fraterna della Comunità parrocchiale stessa,  il cui vissuto formato, plasmato, dalla  fede in Gesù mostra né più e né meno a chi le è prossimo la verità del Vangelo e  che il Vangelo è la verità dell’ umano a noi comune.

La fede nel Vangelo diventa infatti significativa se si  mostra come  la  verità di quel bene compiuto che, nella forma di un appello ad agire,  caratterizza tutti i nostri legami personali e tutti i nostri legami con il grande creato.

Questo bene compiuto è sentito da tutti noi ma contemporaneamente ci è ignoto ed è al di là di ogni nostra realizzazione pratica; nostro Signore con il suo esempio e a prezzo del suo sangue ce ne ha pienamente rivelato la sua verità affidabile.  

Mi auguro di servire in modo evangelico la vostra Comunità e di portare il mio contributo, negli gli anni che starò con voi, affinché il Signore Gesù renda  sempre più a lui gradita la vostra Parrocchia in relazione con le Parrocchie vicine e con la Diocesi intera. A presto!

Don Eros